Obiettivo: installare almeno 1 GW entro Giugno 2026
Il settore dell'energia rinnovabile in Italia sta vivendo un momento di significativo sviluppo con l'introduzione di nuovi incentivi all'agrivoltaico innovativo, come previsto dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). Il 22 dicembre scorso, il Ministro dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto, ha siglato un decreto che apre la strada alla diffusione degli impianti agrivoltaici avanzati, marcando un importante passo verso la sostenibilità energetica e agricola.
Questo provvedimento ha ricevuto l'approvazione della Commissione Europea a metà novembre, consolidando il percorso per la realizzazione di impianti agrivoltaici con caratteristiche innovative. L'obiettivo ambizioso del decreto è di installare almeno 1,04 GW di sistemi agrivoltaici avanzati entro il 30 giugno 2026.
Caratteristiche chiave del decreto
Il decreto pone particolare enfasi sulle soluzioni progettuali e costruttive, privilegiando le strutture verticali e i moduli ad alta efficienza. L'innovazione si riflette nella capacità di integrare più usi del suolo, permettendo la coesistenza armoniosa tra la produzione di energia e le attività agricole. Questo approccio non solo migliora la redditività delle aziende agricole ma promuove anche il recupero dei terreni per usi produttivi.
Il finanziamento di questo ambizioso progetto proviene dai fondi del PNRR, con un investimento che supera il miliardo di euro. Il decreto prevede due principali misure di incentivazione: un contributo in conto capitale che copre fino al 40% dei costi ammissibili, e una tariffa incentivante basata sulla produzione di energia elettrica netta immessa in rete.
Dettagli degli incentivi
Il decreto prevede la suddivisione di potenza in due contingenti distinti:
- Un contingente da 300 MW destinato al comparto agricolo per impianti fino a 1 MW.
- Un secondo contingente da 740 MW aperto sia al comparto agricolo che alle associazioni temporanee di imprese, purché includano almeno un soggetto del comparto agricolo.
L'incentivo è composto da un contributo in conto capitale che copre fino al 40% dei costi ammissibili e da una tariffa incentivante sull'energia prodotta. Le tariffe, erogate per un periodo di 20 anni, sono fissate a 93 euro/MWh per impianti sotto i 300 kW e a 85 euro/MWh per progetti sopra i 300 kW, con premi aggiuntivi per alcune regioni.
Requisiti e accesso agli incentivi
Gli impianti devono rispettare specifici requisiti tra cui una soluzione di montaggio elevato da terra che permetta la continuità delle attività agricole. La superficie destinata all'attività agricola deve costituire almeno il 70% della superficie totale del sistema agrivoltaico.
L'accesso agli incentivi avverrà attraverso procedure pubbliche, con registri e aste gestite dal Gestore dei Servizi Energetici (Gse) nel biennio 2023-2024. Sarà data priorità a chi autoconsuma una maggiore percentuale di energia elettrica nell'impiego agricolo e, in caso di domande eccessive, la data della richiesta determinerà la graduatoria.
In conclusione, questo decreto segna una tappa cruciale per l'Italia nella promozione di fonti energetiche sostenibili e nel sostegno all'agricoltura. L'implementazione di impianti agrivoltaici innovativi contribuirà alla transizione verso un sistema energetico più pulito e alla creazione di nuove opportunità per il settore agricolo.
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